Cadavere rinvenuto in un pozzo a Poggiomarino, in provincia di Napoli. E’ di Luana Rainone. Fermato un soggetto, ha confessato.
POGGIOMARINO (NAPOLI) – Nelle prime ore di venerdì 4 settembre 2020 un cadavere è stato rinvenuto a Poggiomarino, in provincia di Napoli. Secondo le prime informazioni raccolte da La Repubblica, il corpo appartiene a Luana Rainone, la donna di 31 anni scomparsa il 23 luglio. Nel corso delle ore è arrivata la conferma.
Le ricerche erano iniziate subito dopo che era stata sporta la denuncia da parte della famiglia. La svolta è arrivata nella giornata di giovedì, con il fermo di un vicino di casa di Luisa. Il soggetto ha confessato l’omicidio e ha indicato agli inquirenti il luogo il pozzo dove aveva lasciato il corpo di Luana, avvolto in una coperta e inserito in una busta. Gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità della vittima per un tatuaggio.
La ricostruzione
Sono in corso gli approfondimenti per cercare di ricostruire le ore prima dell’omicidio della donna per verificare la versione dei fatti fornita dal vicino di casa.
Si attendono i risultati dell’autopsia, ma l’ipotesi più probabile sembra essere quella di una morte per accoltellamento con il corpo senza vita gettato nel pozzo forse direttamente il giorno della scomparsa.
Si tratta di indizi in linea con la confessione del vicino di casa di Luana, che nel corso dell’interrogatorio in seguito al fermo avvenuto nella giornata di giovedì aveva confessato l’omicidio.
Fermato un uomo, ha confessato
Per l’omicidio di Luana Rainone i carabinieri hanno fermato un uomo di 34 anni, sospettato di aver ucciso la donna.
Non si esclude che gli inquirenti possano essere arrivati al corpo dopo la confessione del soggetto fermato, che ha confessato l’omicidio e fornito un movente al vaglio degli inquirenti.
Secondo la versione fornita dal 34enne che ha confessato l’omicidio, la ragazza avrebbe voluto una relazione stabile con lui. Una convivenza, avrebbe fatto sapere agli inquirenti.
Il giorno della scomparsa, i due si sono incontrati, avrebbero consumato droga e poi avrebbero litigato. lei avrebbe tirato il suo telefono cellulare contro di lui, che fuori controllo l’avrebbe colpita con un coltello.
Ovviamente la versione dei fatti raccontata dal 34enne è al vaglio degli investigatori, chiamati a fare luce su ogni passaggio prima di formalizzare la ricostruzione degli eventi e quindi la formulazione delle accuse.
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